Il nostro laboratorio è anche Centro accreditato FCSA (Federazione Centri per la diagnosi della trombosi e la Sorveglianza delle terapie Antitrombotiche) n. 550. 

Per ulteriori informazioni su FCSA clicca qui.

Cos'è la TAO?

Le persone affette da una patologia trombotica nel nostro paese sono moltissime, e l’importanza della diagnosi, della sorveglianza clinica e di laboratorio delle terapie antitrombotiche non può prescindere da una professionale organizzazione per la gestione del paziente.

La terapia anticoagulante orale anche nota come TAO è un trattamento medico per il rallentamento della coagulazione del sangue, praticata soprattutto nei portatori di trombi.

La comparsa a livello venoso di piccoli coaguli di sangue detti trombi i quali possono, in condizioni particolari, mobilizzarsi staccandosi dalle pareti della vena e viaggiando nella corrente sanguigna raggiungere piccoli vasi, che se ostruiti, possono causare il cosiddetto ictus cerebrale ischemico e dell’embolia polmonare.

Abbiamo cause:

  •  di tipo genetico;
  •  dovute all’immobilità prolungata per infortunio frattura o post operazione;
  •  legate a uno stato di ipercoagulabilità  (come nei portatori di neoplasia);

Oltre queste causa è possibile che si sviluppino emboli a partenza dalle camere cardiache nel caso di una fibrillazione atriale o nei portatori di valvulopatie cardiache o di protesi cardiache valvolari meccaniche.

Per ridurre questo rischio le linee guida internazionali prevedono di mantenere nei pazienti una riduzione della capacità intrinseca del sangue di coagulare tra 2 e 3,5 volte. Ciò si ottiene attraverso l’inibizione della protrombina, uno dei fattori responsabili della coagulazione del sangue, e quindi andando a misurare il coefficiente PT. La variabilità individuale nell’assorbimento e nel metabolismo di questi farmaci e le interazioni con il cibo determinano variazioni anche rilevanti nei valori di attività della protrombina. Ciò richiede periodici controlli e aggiustamenti del dosaggio del farmaco che prendono il nome di Controlli TAO.

La terapia anticoagulante orale (TAO) costituisce un trattamento di grande e crescente importanza per la cura e la prevenzione delle malattie tromboemboliche e della patologia vascolare in genere. I pazienti sottoposti a questa terapia sono molto numerosi in Italia, come in tutto il mondo, e tendono ad aumentare costantemente. Scopo fondamentale di questa terapia è quello di deprimere, in modo controllato e reversibile, la coagulabilità del sangue per ottenere la massima protezione possibile dagli incidenti tromboembolici con il minimo rischio di emorragie.Sono considerate controindicazioni assolute alla TAO:

  • Gravidanza. Gli anticoagulanti orali non devono assolutamente essere somministrati durante il primo trimestre di gravidanza, per le malformazioni fetali che possono indurre, e nelle ultime 4-6 settimane, per il rischio emorragico nel neonato dovuto al fatto che l’anticoagulante attraversa la placenta.
  • Recente emorragia maggiore, specie se a rischio di vita. In caso di insorgenza di emorragia maggiore è opportuno non somministrare la TAO per almeno 1 mese).

Alcune Linee Guida considerano controindicazione assoluta alla TAO anche l’età avanzata (>75 anni)

Decalogo per i pazienti in TAO:

1. In caso di dubbio non esitate mai a chiedere consiglio al Medico o al Farmacista!2. Portate sempre con voi, tra i documenti, un cartellino che indichi chiaramente che utilizzate anticoagulanti orali.

3. Non assumete farmaci, anche senza ricetta medica, ed integratori (anche d’erboristeria) senza aver prima parlato col medico o col farmacista, ricordando che utilizzate gli anticoagulanti.

4. Assumete l’anticoagulante orale possibilmente sempre alla stessa ora.

5. Adottate un sistema certo per non confondervi nell’assunzione del farmaco (ad esempio segnare sul calendario la dose da assumere nei giorni successivi e spuntare subito dopo aver preso il farmaco).

6. Rispettate i tempi prescritti tra un controllo e l’altro .

8. Evitate sport o attività rischiose per traumi o ferite.

9. In caso di piccoli sanguinamenti applicare una forte pressione con fazzoletto o garza puliti in modo da fermare o ridurre l’emorragia. Se il sanguinamento sembra importante recarsi in pronto soccorso; se il sanguinamento persiste senza essere importante contattare il medico o recarsi in pronto soccorso; se il sanguinamento si arresta con facilità comunicare il fatto comunque, senza urgenza, al medico.

10. Avvisare il medico in caso di:

  • urine molto scure o rossastre,
  • feci nerastre,
  • comparsa di “disturbi di stomaco” non presenti in precedenza,
  • mestruazioni chiaramente più abbondanti del solito.

Esistono varie forme di interazioni farmacologiche tra i farmaci utilizzati per la TAO ed altri farmaci. Alcuni farmaci agiscono modificando l’assorbimento, altri farmaci agiscono in modo sinergico o antagonista sugli effetti degli AO senza modificarne la concentrazione plasmatica (interazione di tipo farmacodinamico). In entrambe i casi bisogna prestare la massima attenzione. Tra i farmaci potenzialmente capaci di aumentare l’effetto anticoagulante con effetto altamente probabile troviamo: alcool, amiodarone, eritromicina, isoniazide, metronidazolo, miconazolo, omeprazolo, paracetamolo, piroxicam. Tra i farmaci potenzialmente capaci di diminuire l’effetto anticoagulante con effetto altamente probabile vi sono: barbiturici, rifampicina, clordiazepossido, carbamazepina, griseofulvina, sucralfato, colestiramina.

Per quel che riguarda l’alimentazione, è possibile mangiare tutto, facendo attenzione a variare il più possibile la dieta, senza consumare elevate quantità di un solo alimento. Bisogna raccomandare al paziente di non modificare drasticamente le proprie abitudini alimentari (ad esempio adottando una dieta vegetariana). Prestare attenzione ai cibi contenenti vitamina K: assumerne massimo un quantitativo compreso tra i 200 ed i 300 microgrammi al giorno.

Esempio di alimenti che contengono elevate quantità di Vitamina K Alimento

Alimento              Vit. K (mcg/100 g)
Burro                             50 mcg/100 g

Cavolfiori                      33 mcg/100 g
Olio di Oliva                  50 mcg/100 g
Lattuga                         160 mcg/100 g
Tonno fresco                 10 mcg/100 g
Spinaci                          108 mcg/100 g
Fragole                           11 mcg/100 g
Broccoli                          33 mcg/100 g
Asparagi                         12 mcg/100 g
Cavolo                            34 mcg/100 g

A livello di curiosità, segnaliamo che anche alcune piante utilizzate come aromatizzanti in gastronomia possono contenere elevate quantità di vitamina K: Basilico, Timo, Salvia, Prezzemolo.

Se vuoi essere seguito da uno dei nostri specialisti contattaci.