L’Insulina è un ormone, coinvolto in diversi processi all’interno dell’organismo, prodotto dal pancreas. Viene rilasciato nel flusso sanguigno quando i livelli di glucosio nel sangue aumentano dopo aver mangiato, dal momento che aiuta le cellule del corpo ad assorbire il glucosio dal sangue e ne riduce la produzione da parte del fegato, evitando così che i livelli di zucchero nel sangue diventino troppo alti.

L’insulino-resistenza da parte delle cellule muscolari, adipose ed epatiche fa sì che esse non rispondano correttamente alla presenza dell’insulina, e di conseguenza la loro capacità di assorbire glucosio dal sangue cala.

Tipicamente, l’insulino-resistenza fa sì che il corpo produca più insulina per compensare – una condizione nota come iperinsulinemia. Inoltre, può essere un fattore scatenante per lo sviluppo di Diabete di tipo 2, Prediabete e Diabete Gestazionale, passando poi per Ipertensione arteriosa, Steatosi epatica, Obesità, Dislipidemia e anche Ovaio policistico.

 

Come funziona l’insulino-resistenza?

Dopo la digestione di un pasto contenente carboidrati, i livelli di zucchero nel sangue aumentano contestualmente all’assorbimento intestinale. In risposta il pancreas rilascia insulina nel sangue, fino a raggiungere le cellule dei diversi tessuti e segnalando alle stesse di prelevare il glucosio circolante, con il risultato che i livelli ematici di questo zucchero diminuiscono. Tale funzione è particolarmente importante in quanto il glucosio in quantità troppo elevate può avere effetti tossici, provocando danni alle cellule fino a portare alla morte se non viene risolta la situazione.

In caso di insulino-resistenza le cellule smettono di rispondere all’insulina quando questa arriva in corrispondenza della loro superficie; come risposta il pancreas produce quantità ancora maggiori di ormone, la cui quota nel sangue aumenta ulteriormente portando ad una condizione denominata iperinsulinemia. Ciò aggrava ancora di più la situazione, con il risultato che in poco tempo si assisterà ad un aumento dei livelli sia di insulina che di zuccheri nel sangue, frutto dell’inefficace tentativo dell’organismo di contenere le quantità circolanti di zuccheri.

Quando la concentrazione di glucosio nei vasi sanguigni (glicemia) supera una certa soglia viene diagnosticato il diabete di tipo 2, una malattia purtroppo sempre più comune a causa del peggioramento dello stile di vita (in Italia ne sono affetti più di 3 milioni di persone) e tuttavia ancora piuttosto sottovalutata, nonostante il drammatico impatto che può avere sulla salute.

Insulina e recettore

Cause scatenanti dell’insulino-resistenza

Diversi fattori possono contribuire allo sviluppo di insulino-resistenza, ma il più sottovalutato dagli stessi pazienti è l’aumentata quantità di grassi circolanti nel sangue (genericamente descritto come colesterolo). Diversi studi hanno infatti dimostrato come questi ultimi possano influenzare la sensibilità delle cellule all’insulina, diminuendola.

L’aumento dei grassi nel sangue è dovuto principalmente alla dieta ipercalorica e all’eccesso di tessuto adiposo, ovvero la forma in cui il grasso di riserva viene accumulato potenzialmente senza limiti.

Nonostante il ruolo importante dei grassi, è bene sottolineare che la condizione di insulino-resistenza può affliggere anche soggetti normopeso o sottopeso. Vi sono infatti altre possibili cause:

  • alti livelli di fruttosio se proveniente da zuccheri aggiunti, non quando consumato con la frutta (che è al contrario spesso associata ad un miglior controllo glicemico);
  • infiammazione cronica;
  • sedentarietà, in quanto l’attività fisica tende al contrario ad aumentare la sensibilità delle cellule all’insulina;
  • alterazioni del microbiota intestinale: nell’intestino vivono miliardi di batteri in perfetto equilibrio tra di loro e con il nostro corpo. Se insorgono peggioramenti del loro ambiente ne possono derivare conseguenze negative per il metabolismo, tra cui anche l’insulino resistenza;
  • fattori genetici, infatti alcune etnie – come quelle Africana, Ispanica e Asiatica – sono più a rischio.

Sintomi associabili all’insulino-resistenza

All’inizio del suo sviluppo, solitamente l’insulino-resistenza non dà sintomi; questi ultimi si manifestano in un secondo momento, come conseguenza degli alti livelli di glucosio nel sangue.

I sintomi includono:

  • Fame
  • Letargia
  • Difficoltà di concentrazione
  • Pressione arteriosa alta
  • Livelli di colesterolo alti
  • Aumento di peso, soprattutto sul ventre

sindrome metabolica e insulino resistenza

Diagnosticare l’insulino-resistenza

In assenza di sintomi e segni, la diagnosi avviene spesso in modo casuale, ad esempio durante lo svolgimento di esami prescritti per altre condizioni (come in caso di infertilità, quando si sospetti la presenza della sindrome dell’ovaio policistico), oppure in seguito all’osservazione da parte del medico di fattori di rischio noti, come il peso corporeo, la distribuzione del tessuto adiposo ed i livelli di grassi nel sangue.

Esistono diversi metodi per fare la diagnosi di insulino-resistenza, quelli elencati di seguito sono i più utilizzati nella pratica medica.

  1. Il primo tra questi è il test di tolleranza al glucosio. Viene somministrata una miscela di acqua e zucchero di quantità nota per via orale e dopo 2 ore vengono misurati i livelli di glucosio nel sangue.
  2. In alternativa si può utilizzare un indice matematico detto HOMA-IR, che è specifico per l’insulino- resistenza.
  3. Infine esiste la misurazione diretta dell’insulina nel sangue a digiuno, in quanto valori particolarmente elevati di quest’ultima rappresentano accurati indicatori di bassa sensibilità.

Dieta ed altri rimedi per l’insulino-resistenza

Varie ricerche hanno dimostrato come cambiamenti nel proprio stile di vita possano migliorare nettamente la condizione, in alcuni casi casi anche consentendo una piena regressione, questi metodi si concentrano su perdita di peso e aumento dell’attività fisica.

Cambiamenti efficaci nello stile di vita possono includere:

  • Adottare una dieta povera in carboidrati, ipocalorica o chetogenica;
  • Camminare per 30 minuti al giorno;
  • Aumentare i livelli settimanali di esercizio, ad esempio andando in palestra;
  • Sottoporsi a interventi chirurgici per ridurre il peso.

Nei nostri laboratori, è possibile eseguire un apposito CheckUp per la valutazione del funzionamento del Pancreas oppure esami specifici per la Glicemia come la Curva ed il Dosaggio, non è necessaria la prenotazione, essendo un prelievo sanguigno bisogna seguire le indicazioni base per la preparazione agli esami. Se vuoi fare un'indagine più approfondita sul tuo stato di salute approfitta dei nostri pacchetti checkup.

 

Contattaci per avere maggiori informazioni.

Se ti è piaciuto l'articolo, convividilo sui social, conoscere meglio gli argomenti di medicina e salute è un'aiuto nella nostra battaglia per la prevenzione!