Il Laboratorio Analisi del Multimedl dedica particolare attenzione ai prelievi per bambini anche al di sotto dei 2 anni.
L’ambiente per il bambino viene reso confortevole, la TV trasmette documentari sulla natura e sono a disposizione libri per bimbi che si possono richiedere all’accettazione.
Alla fine del prelievo regaliamo al bambino un piccolo giocattolo per consolarlo e premiarlo per il suo coraggio.
Consigli per un prelievo sereno
Premesse
Nella prima infanzia, sotto i tre anni, il bambino non è ancora in grado di esprimere verbalmente le sue emozioni, per questo mette in scena pianti lunghi ed estenuanti.
Molti bambini hanno paura del medico e si finisce spesso per rimproverare questo timore che noi adulti percepiamo come ridicolo, infantile per l’appunto. Invece, bisognerebbe avere più comprensione e cominciare a considerare che forse questa paura non è innata, bensì stimolata da fattori esterni al bambino. In ogni caso, esiste qualche rimedio per togliere al dottore la maschera del mostro. È fondamentale spiegare al piccolo che il medico è una persona come un’altra, che fa la spesa, che ha dei figli, così da togliergli l’immagine severa del signore che ha sempre una siringa tra le mani.
Evitate di utilizzare la figura del medico per convincere vostro figlio a obbedire o a fare qualcosa: “Se non fai il bravo, ti porto dal dottore”. È inevitabile, poi, che il bambino viva con terrore l’incontro con il dottore.
In altri casi la causa del problema va ricercata nel comportamento dei genitori. Se parlate con preoccupazione della visita medica o del prelievo di sangue, perché siete voi i primi ad aver paura per la salute e le reazioni di vostro figlio, non farete altro che trasmettere la stessa ansia ai vostri figli. I bambini, anche piccolissimi, percepiscono ogni minima tensione e sono molto attenti anche al linguaggio non verbale: uno sguardo di apprensione o un carico di preoccupazione nella voce non aiutano il bambino a stare tranquillo.
Preparazione al prelievo
È importante che il genitore non racconti bugie, anche se a fin di bene, altrimenti il bambino comincia a non fidarsi. È meglio avvertirlo che probabilmente sentirà una specie di piccolo pizzicotto o una punturina di zanzara. Occorre prestare attenzione alla scelta delle parole e ricorrere ad espressioni che il bambino conosce, evitando le formulazioni negative, poiché il nostro cervello non registra la parola “no”. Invece che dirgli: ”Non pensare al dolore” è meglio invitarlo a immaginare ciò che il genitore sa che al bambino fa piacere.
- Se il vostro bambino ha meno di 3 anni è meglio avvertirlo solo due o tre giorni prima. È importante dirgli che andrà in laboratorio con la mamma, il papà o un’altra persona da lui conosciuta e ripetere le spiegazioni più volte per rassicurarlo.
- Se il vostro bambino ha tra 4 e 10 anni, la spiegazione semplice e veritiera potrà essere data una settimana prima per permettergli di riflettere e fare domande.
Dire sempre la verità in modo appropriato aiuta i bambini ad affrontare le difficoltà.
Se i genitori sono i primi ad agitarsi per il prelievo, il bambino percepirà l'eccezionalità della situazione e la vivrà probabilmente in maniera conflittuale.
Chiedere sempre se e quale giocattolo vuole portare con se in laboratorio.
Dopo il prelievo
Dopo il prelievo è importante coccolare il bambino anche se è già grandicello, perché in questi momenti i bambini hanno bisogno di tornare un "po' piccolini" e di essere coccolati.
Funziona sempre il bacio sulla ferita e, dopo pochi minuti, basterà dirgli «ecco, vedi, sta già guarendo» ed il bimbo tornerà a sorridere.
Per alleviare lo stress di qualcosa lontano dalla concezione di un bambino, ma sopratutto per gratificare quello che è a tutti gli effetti uno sforzo, noi di Multimed rilasciamo ad ogno piccolo paziente che si sottopone ad un prelievo ematico, il Diploma di Bambino Coraggioso.